Profumati ed irresistibili, gli originali amaretti sardi sono croccanti fuori, ma morbidi all’interno.
In più, sono naturalmente senza glutine e senza lattosio.
Vuoi assaggiare quelli originali? Preparali a casa con la ricetta tradizionale!
Di seguito trovi la ricetta, con i trucchi per dei risultati autentici, proprio come quelli delle nonne sarde, ed i consigli per conservarli e servirli al meglio.
Quando preparare gli amaretti sardi
Gli amaretti sono tipici in tutte le zone della Sardegna e vengono preparati e proposti per tutte le occasioni. Sono perfetti per ricevere ospiti, da servire durante le feste, ma anche durante le cerimonie, soprattutto per matrimoni e battesimi!
Per dei risultati ottimali, è importante non avere un impasto troppo umido, per questo, ti consigliamo di preparare l’impasto il giorno prima e lasciarlo asciugare tutta la notte, proprio come facevano le donne di un tempo.
Per lo stesso motivo, se vuoi pelare a mano le mandorle, fallo con un giorno di anticipo rispetto alla preparazione dell’impasto. In questo modo riusciranno ad asciugare bene senza bisogno di utilizzare il forno che potrebbe intaccare la qualità del prodotto.
La ricetta degli amaretti sardi
Ci sono tanti tipi di amaretti, quelli più diffusi e conosciuti sono forse quelli “secchi” e croccanti. Quelli sardi mantengono in comune le mandorle come ingrediente principale e la croccantezza della parte esterna, ma si distinguono proprio per la morbidezza del loro interno.
Altra cosa da sapere è che sull’isola ognuno li prepara un po’ secondo il proprio gusto. Chi preferisce una versione leggermente meno dolce, in genere cambia le proporzioni tra quantità di mandorle dolci e amare, tenendosi intorno al 70% di mandorle dolci e 30% di mandorle amare a cui aggiungere zucchero, anche qui il peso può variare, e albume.
Ma vediamo gli ingredienti della tradizionale ricetta degli amaretti sardi:
Ingredienti per circa 30-40 amaretti:
Per l’impasto:
- 1 kg di mandorle dolci
- 100 gr di mandorle amare
- 1 kg di zucchero
- 12 albumi circa
- 1 bicchierino di liquore dolce (di solito si usa il Villacidro o quello di Mirto)
- la scorza di 2 o 3 limoni
Per decorare:
- zucchero semolato
- ulteriori mandorle o ciliegie candite
- Tempo di preparazione: 35 minuti (più il riposo)
- Tempo di cottura: 20 minuti (per teglia), il tempo di cottura però dipende sempre molto dal vostro forno.
- Tempo totale: 55 minuti (più il riposo)
Preparazione:
Partiamo dalle mandorle.
Se hai delle mandorle da sgusciare, mettile in acqua calda per togliere la pellicina e lasciale ad asciugare per bene il giorno prima della preparazione dell’impasto.
Evita di utilizzare il forno per farle asciugare, poiché tosterebbero.
Puoi tenerle ad asciugare al sole o in un ambiente arieggiato, ma va benissimo anche distribuirle per bene su più vassoi e lasciarle a temperatura ambiente.
Consigli utili per digerire gli amaretti alle mandorle
Per chi ha problemi di digestione, c’è un piccolo trucco per rendere le mandorle più digeribili.
Basta lasciarle in acqua per 12-24 ore prima di spellarle.
Le mandorle germogliate sono infatti più digeribili perché i germogli eliminano gli inibitori enzimatici tossici favorendo l’azione degli enzimi del corpo durante la fase di digestione.
Le mandorle germogliate renderanno più semplice anche l’intero processo culinario.
Se le mandorle sono già sgusciate, passa direttamente al prossimo passaggio.
Preparare l’impasto
Trita le mandorle con un tritatutto o un robot da cucina.
Mescola le mandorle tritate con lo zucchero, le scorze grattugiate dei limoni ed il liquore dolce di tua scelta.
È importante amalgamare bene.
Aggiungi gli albumi in 5 fasi: prima 6 assieme, poi gli altri 4 uno alla volta.
Gli albumi vanno montati?
Non esiste una risposta corretta: ogni nonna sarda ha la sua preferenza in quanto il gusto non cambia.
La differenza è che montando gli albumi è più facile amalgamare l’impasto finale, mentre se non li monti, è più semplice aggiungerli pian piano all’impasto.
Quindi, montare o meno gli albumi è una questione di comodità che dipende da te.
Ricorda solo che è indispensabile aggiungere gli albumi all’impasto e non l’impasto agli albumi.
In questo modo puoi regolarti facilmente per trovare la consistenza giusta dell’impasto finale.
Lascia riposare l’impasto coperto da un panno. La tradizione vuole che si lasci riposare una notte intera così risulta bello asciutto e facile da lavorare.
Prova se l’impasto è pronto formando una pallina di impasto poco più grande di una noce. Assicurati di avere le mani bagnate di liquore per procedere.
Se noti che l’impasto è troppo duro, puoi aggiungere un po’ di albume.
Passa la pallina nello zucchero semolato lasciando però senza zucchero il lato che andrai ad appoggiare sulla teglia.
Cuoci la pallina: se si spacca vuol dire che l’impasto va ammorbidito ancora, quindi basta aggiungere ancora dell’albume.
Prepara tutti gli amaretti e sistemarli nelle teglie facendo attenzione a lasciare ad ognuna il proprio spazio. In cottura il loro volume aumenta un po’ quindi è bene distanziarle.
Suggeriamo di utilizzare teglie di lamiera, ricoperte di carta da forno.
Decora gli amaretti con mandorle o ciliegie candite. Infine, passiamo alla cottura.
Cottura:
Metti gli amaretti in forno preriscaldato statico a 180-200 gradi e procedi alla cottura per 15-30 minuti fino a quando sono ben dorati.
Una volta sfornati, lasciali raffreddare per bene e disponili in un cesto di vimini o su vassoi di cartone facendo attenzione a non sovrapporli.
Come conservare gli amaretti sardi
Se consumi i deliziosi amaretti entro qualche giorno, ti basterà tenerli in frigo per conservarli.
In alternativa, puoi congelarli e, all’occorrenza, scongelare solamente la quantità desiderata.
Naturalmente, se i periodi di conservazione non sono eccessivamente lunghi, puoi anche tenerli in barattoli o scatole di latta con chiusura ermetica.
In questo modo manterranno inalterato il sapore ed anche le consistenze resteranno intatte.
Come gustare e servire gli Amaretti sardi
Gli amaretti sardi sono famosi per la loro dolcezza, in più sono naturalmente senza glutine e senza lattosio.
In Sardegna li si gusta a colazione o vengono serviti durante feste, cerimonie, o anche per ricevere ospiti in casa.
In genere, in base all’orario della giornata o all’occasione, vengono accompagnati da caffè, una profumata tazza di tè o del buon liquore di Mirto sardo.
Idea regalo
Preparati in casa e sistemati in confezioni particolari, come scatoline di latta ermetiche decorate, sono un regalo fantastico da fare alle persone speciali in ogni occasione.
Curiosità: Non si sa bene da quale zona dell’isola abbiano effettivamente origine gli amaretti sardi, anche se l’ipotesi più gettonata è che la ricetta sia stata elaborata per la prima volta nei dintorni di Oristano.
Quello che è certo è che degli antichi documenti confermano che erano conosciuti già dal Medioevo e dalla Sardegna si sarebbero presto diffusi nel resto d’Italia ed in Europa, per poi arrivare addirittura nei paesi arabi durante il Rinascimento.
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